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Coronavirus: studio sui primi malati italiani mostra i gravi danni ai polmoniCoronavirus: studio sui primi malati italiani mostra i gravi danni ai polmoni
In via di pubblicazione sull'International Journal of Infectious Diseases le radiografie e le immagini della Tac dei polmoni appartenenti alle prime due persone risultate infette in Italia, due turisti cinesi in vacanza. Che danno un'idea di quanto possa essere devastante il nuovo coronavirus

LONDRA - Le immagini sono scioccanti e fanno parte della cartella clinica dei primi due malati cinesi in Italia, guariti dal coronavirus dopo esser stati curati a Roma. Diffuse dai ricercatori dell'Istituto nazionale di malattie infettive Spallanzani di Roma in uno studio che verrà pubblicato sull'International Journal of Infectious Diseases, mostrano le radiografie e le immagini della Tac dei polmoni appartenenti alle prime due persone risultate infette in Italia, due turisti cinesi in vacanza. E rendono l'idea di come può essere devastante il nuovo coronavirus. I due pazienti, un uomo di 67 anni e una donna di 65, erano in forma e in salute. Seguivano soltanto una terapia orale per tenere a bada l'ipertensione.
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Dopo aver riscontrato problemi respiratori e febbre, la coppia è stata sottoposta a test di laboratorio che hanno confermato l'infezione con il virus SARS-COV-2. Entrambi i pazienti hanno continuato ad aggravarsi fino a sviluppare la sindrome da distress respiratorio dell'adulto (ARDS). Ci sono voluti solo quattro giorni per arrivare all'insufficienza respiratoria e due giorni dopo entrambi i pazienti respiravano solo grazie a un ventilatore. Le prime radiografie effettuate sui pazienti mostrano "opacità del vetro smerigliato".

In pratica, gli spazi aerei nei loro polmoni si erano riempiti di liquido, generalmente pus, sangue o acqua. L'opacità del vetro smerigliato è spesso associata all'ispessimento o al gonfiore dei tessuti molli, noto come consolidamento. E' stato anche visto un fenomeno chiamato "pavimentazione pazza", che indica un ispessimento del setto e del setto intralobulare, che può inibire le prestazioni. I pazienti con Covid-19 hanno mostrato sacche piene di liquidi o muco nei polmoni, che possono peggiorare progressivamente con lo sviluppo della malattia.

Lo studio ha anche scoperto che i vasi sanguigni che trasportano il sangue dal cuore ai polmoni per ossigenarsi si stavano allargando. Questa condizione, nota come ipertrofia, riduce lo spazio per l'aria, causando difficoltà respiratorie e problemi respiratori. E' probabile che questo segno sia correlato all'iperemia - eccesso di sangue nei vasi polmonari - causato dall'infezione virale. "I modelli polmonari in entrambi i pazienti sono caratterizzati da ipertrofia dei vasi polmonari, che sono aumentati di dimensioni, in particolare nelle aree con danno interstiziale più pronunciato", spiegano i ricercatori. "Questa nuova evidenza radiologica suggerisce un diverso modello di coinvolgimento polmonare rispetto a quelli osservati nelle altre infezioni note gravi causate da coronavirus (Sars e Mers)", aggiunge. I ricercatori affermano i loro risultati concordano con quelli precedenti, ma la presenza di infiltrati polmonari - una sostanza anormale che si accumula gradualmente all'interno delle cellule o dei tessuti corporei - potrebbe descrivere un predittore precoce della compromissione polmonare.

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