Gastroenterology
News (Medical)

Author: monica mangioni
Date: 21/05/2008

Description

Colon irritabile risponde a diverse terapie
Fibre, menta piperita e farmaci antispasmodici sono efficaci nel trattamento della sindrome del colon irritabile. Tradizionalmente a questi pazienti si raccomandava di incrementare l'apporto quotidiano di fibre, dati i loro potenziali effetti benefici sul tempo di transito intestinale, ma quando questa strategia falliva si ricorreva a vari tipi di miorilassanti ed antispasmodici nel tentativo di alleviare i sintomi, ed in particolare dolore e gonfiore. Più di recente si è resa disponibile la menta piperita, di cui sono state dimostrate le proprietà antispasmodiche, ed è stata impiegata nel trattamento di questa patologia. In base a quanto riscontrato in letteratura, tutte queste strategie sono tutt'ora efficaci, ma con l'avvento di nuovi e più costosi farmaci vengono spesso dimenticate. Sono necessari ulteriori ampi studi sull'impiego di questi tre agenti nei pazienti con colon irritabile, ma nel frattempo le linee guida sulla gestione della malattia dovrebbero essere modificate tenendo conto di questi dati. Non bisogna comunque dimenticare di tenere conto dei fattori fisici, psicologici e sociali del singolo paziente onde pianificare un approccio integrato e personalizzato al trattamento. (BMJ online 2008, pubblicato il 14/11)

Magnesio riduce rischio calcolosi biliare
Il consumo di una dieta ricca in magnesio riduce il rischio di calcolosi biliare sintomatica. Il consumo di magnesio con la dieta è andato diminuendo nel corso degli anni, in parte a causa della lavorazione dei cibi. E' noto che il deficit di magnesio causi elevati livelli di trigliceridi e la diminuzione dei livelli di colesterolo HDL, entrambi fenomeni che possono aumentare il rischio di calcolosi biliare. In ogni caso., gli effetti a lungo termine del livello di consumo di magnesio sul rischio di calcolosi biliare nell'uomo non erano finora noti. Da molti studi emerge che abitudini dietetiche sane, con più alimenti vegetali, fibre e carboidrati complessi, ed ora anche magnesio, diminuiscono il rischio di calcolosi biliare e colecistectomia, allo stesso tempo supportando anche la prevenzione di altre malattie croniche. ( Am J Gastroenterol. 2008; 103: 375-82 )

Nuovo test per la steatosi non alcolica
Il pannello ELF, un nuovo metodo per la verifica della steatosi epatica non alcolica, può aiutare a ridurre la necessità di biopsie epatiche dell'88 percento. Il rilevamento della fibrosi nei casi di steastosi non alcolica è importante per la prognosi e la stratificazione dei pazienti ai fini degli interventi terapeutici emergenti. Il pannello ELF ha dimostrato una buona accuratezza diagnostica, e l'aggiunta di semplici marcatori convalidati ne incrementa la performance diagnostica in vari stadi della fibrosi, il che facilita la stratificazione dei pazienti. Il vero potenziale dei marcatori sierici non verrà realizzato finché non verranno pubblicati studi longitudinali che li valutino in relazione agli esiti clinici. La capacità di valutare progressione, regressione e risposta alla terapia tramite marcatori sierici fornirebbe al medico valide informazioni per supportare le decisioni gestionali. ( Hepatology. 2008; 47: 455-60 )

ITP migliora con eradicazione H.pylori
L'eradicazione dell'H. pylori è associata al miglioramento della porpora trombocitopenica immune cronica (ITP) in alcuni pazienti. L'eradicazione del batterio è infatti un approccio semplice, sicuro, efficace ed economico per una significativa percentuale di questi pazienti, ed andrebbe presa in considerazione prima di altri trattamenti oppure in concomitanza con essi. La sovrarappresentazione di genotipi specifici nell'ITP suggerisce un possibile ruolo per fattori connessi al batterio nella patogenesi della malattia, e sono necessari ulteriori studi sulla possibilità che i fattori di virulenza dell'H. pylori, identificati nel presente studio, influenzino il processo. ( Blood 2007; 110: 3833-41 )

Fibrosi epatica mediata da chinasi S-6 ribosomale
La cascata di fosforilazione C/EBP-beta della chinasi ribosomale S-6 (RSK è di importanza critica per lo sviluppo della fibrosi epatica: sono attualmente allo studio piccole molecole che siano attive in questa cascata, in quanto lo sviluppo di queste tecnologie offre una speranza di curare la fibrosi epatica. Il presente studio suggerisce che il blocco dell'attività dell'RSK inibisca la fibrogenesi direttamente inducendo l'apoptosi delle HSC, ed indirettamente riducendo in grado di danno ed infiammazione epatica. Questi dati potrebbero facilitare lo sviluppo di piccole molecole potenzialmente utili nella prevenzione e nel trattamento della fibrosi epatica. (PLoS 2007; 2: e1372)

AddThis Social Bookmark Button