Headache
Diseases

Author: Gianpiero Pescarmona
Date: 03/11/2007

Description

Headache

Migraine

Frequency by gender and age

Casi clinici in italiano


CORSO DI AGGIORNAMENTO ONLINE SULL'EMICRANIA

A cura del Prof. Piero Barbanti
Primario Neurologo
Direttore dell'Unità per la diagnosi e la terapia delle Cefalee e del Dolore
IRCCS San Raffaele, Roma

Modulo 1: Diagnosi differenziale tra Emicrania senza aura e Cefalea attribuita a rinosinusite (PDF)
Modulo 2: Diagnosi differenziale tra emicrania senza aura e cervicale (PDF)
Modulo 3: Diagnosi differenziali delle Cefalee Croniche (PDF)

Progetto Piemonte

E’ partito un importante Progetto per la prevenzione del mal di testa e del dolore cervicale rivolto a tutti i residenti in Piemonte.

Tale iniziativa è promossa dal Dipartimento di Fisiopatologia Clinica dell’ Università di Torino – Sezione Cefalea e dolore Facciale – Responsabile Scientifico il Prof. Franco Mongini.

Tutti i residenti in Piemonte possono parteciparvi gratuitamente accedendo al sito


Sintomi neurologici, gravidanza e cefalee
L'evenienza di sintomi neurologici focali transitori in donne gravide altrimenti sane, che comprendono fenomeni visivi, difficoltà di linguaggio, debolezza degli arti o anomalie sensoriali, non è rara ed è frequentemente secondaria ad una prima emicrania con aura. Benchè questi sintomi sembrino molto allarmanti a medici e pazienti sulle prime, la maggior parte di queste pazienti vanno incontro ad un decorso molto benigno con una bassa incidenza di ictus. Molte di queste pazienti, però, sviluppano successivamente emicranie. E' comunque opportuno effettuare immediatamente su queste pazienti una RM con DWI e PWI all'atto della presentazione per escludere un ictus, in particolare per le pazienti con un'anamnesi familiare positiva ed un'anamnesi personale di eventi trombotici. (Arch Neurol 2008; 65: 218-20)

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Tesina Inibitori Aromatasi e Cefalea 2007

Cefalee da medicinali: consigliata terapia preventiva
Nei pazienti con cefalea da abuso di medicinali, la terapia preventiva è superiore alla sospensione improvvisa dei medicinali in questione nel ridurre il carico complessivo di dolore. Attualmente, invece, la sospensione improvvisa dei medicinali è considerata la strategia di scelta. La terapia profilattica può consistere in bloccanti dell'angiotensina 2, beta-bloccanti, antidepressivi triciclici o altro a seconda delle necessità, e non è accompagnata ad alcuna indicazione specifica a sospendere i medicinali incriminati: tale strategia porta alla maggiore riduzione dei giorni di assenza dal lavoro, al maggior miglioramento delle condizioni fisiche del paziente ed ad una riduzione dei livelli di ansia e depressione. L'introduzione precoce del trattamento preventivo senza un precedente programma di detossificazione comunque riduce il disagio creato dalla cefalea in modo nettamente più efficace rispetto alla sospensione improvvisa dei medicinali. (Cephalalgia 2009; 29: 221-32)

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Emicrania correlata ad alterazioni vascolari

Non solo confermata ma dimostrata anche in maniera trasversale la correlazione, da tempo ipotizzata, tra emicrania e rischio cardiovascolare. A farlo due studi pubblicati sulle riviste Stroke e Neurology che, in donne affette da emicrania con e senza aura, hanno indagato, rispettivamente, alterazioni della funzione endoteliale e associazione tra frequenza di attacchi di emicrania ed eventi cardiovascolari.

Disfunzioni endoteliali a prescindere dall’aura
Lo studio pubblicato su Stroke ha evidenziato che alcuni marcatori di disfunzioni endoteliali, che rappresentano, per la maggior parte, fattori di rischio cardiovascolare, risultano elevati in giovani con emicrania. L’indagine ha previsto la misurazione di specifici biomarcatori nel sangue e nell’urina di donne in premenopausa. In particolare, sono stati presi in considerazione: fattore von Willebrand e protrombina come marcatori della coagulazione; attivatore del plasminogeno come segnale di fibrosi; proteina c-reattiva d’infiammazione; omocisteina, nitrati e nitriti e sostanze reattive all’acido tiobarbiturico come marker di stress ossidativo. Un significativo incremento dei livelli di questi biomarcatori è stato osservato nelle pazienti affette da emicrania sia con aura sia senza aura, rispetto ai controlli (fattore von Willebrand: or pari a 6,51 con aura e 4,59 senza aura; proteina c-reattiva: or pari a 7,99 con aura e 2,63 senza aura; livelli di nitrati/nitriti: or pari a 6,60 con aura e 3,03 senza aura). L’associazione ad alterazioni della funzione endoteliale renderebbe, così, questa condizione patologica un fattore predittivo di eventi cardiovascolari.

Rischio di ictus se c’è spesso aura
Lo studio pubblicato su Neurology ha, invece, indagato per la prima volta la correlazione tra frequenza di episodi di emicrania e rischio cardiovascolare. L’indagine ha reclutato circa 28mila donne di età ≥45 anni con attacchi d’emicrania meno di 1 volta al mese, mensili e settimanali. Dopo un periodo di osservazione di circa 12 anni, solo nelle donne con emicrania con aura è stato trovato un legame tra numero di attacchi ed eventi cardiovascolari. In particolare, rispetto alle partecipanti senza alcuna storia di emicrania, in quelle colpite da episodi con aura meno di 1 volta al mese, l’odds ratio è pari a 1,81 per eventi di rivascolarizzazione coronarica, 1,90 per ictus ischemico e 2,43 per infarto del miocardio mentre, in caso di frequenza settimanale, pari a 4,25 per l’ictus ischemico. «Lo studio evidenzia come, seppure il rischio cardiovascolare totale possa risultare basso, quello relativo ad alcuni eventi diventi, invece, elevato in alcune forme di emicrania molto frequenti» ha dichiarato in un editoriale del giornale Hans-Christoph Diener, della University Duisburg-Essen in Germania e Christopher A. Beck, della University of Rochester Medical Center di New York.

Luigia Atorino

(Stroke 2009, 40, 2977-2982
Neurology 2009, 73, 576-577
Neurology 2009, 73, 581-588
)

DEFINITION

The disease definition according to a specific consensus conference or to The Diseases Database based on the Unified Medical Language System (NLM)

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Autism

EPIDEMIOLOGY

age, sex, seasonality, etc

SYMPTOMS

DIAGNOSIS

histopathology
radiology
NMR
laboratory tests

PATHOGENESIS

Hyponatremia

Hyponatremia Cortisol

Hyponatremia Hypothyroidism

Hyponatremia Headache

PATIENT RISK FACTORS

Vascular

Autonomic Nervous System Effects on Cerebral Blood Flow

The sympathetic nervous system from the stellate ganglion helps to down-regulate the flow, by mediating vaso-constriction. The parasympathetic innervation, via CN VII, also provides a vasodilator effect. Tissue factors such as PO2, PCO2 and adenosine also play an important role in the autoregulation of cerebral blood flow.

Control of cerebral blood flow

Genetic

Acquired

Hormonal

Genetic

Acquired

TISSUE SPECIFIC RISK FACTORS

anatomical (due its structure)

vascular (due to the local circulation)

physiopathological (due to tissue function and activity)

COMPLICATIONS

THERAPY

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