Tra i pazienti che afferiscono alla medicina generale con sintomi addominali, e che nella maggior parte dei casi non risulteranno affetti da celiachia, occorre evitare esami diagnostici inutili: in tal senso occorre ribadire che i test per la ricerca degli anticorpi IgA anti-transglutaminasi tissutale e anti-endomisio sono dotati di elevate specificità e sensibilità. È quanto risulta da una revisione sistematica della letteratura disponibile fino al dicembre 2009 su Medline ed Embase a partire rispettivamente dal gennaio 1966 e dallo stesso mese del 1947, effettuata da Danielle van der Windt e collaboratori dell'Arthritis research Uk National primary care centre dell'università di Keele, nello Staffordshire (Regno Unito). Gli studi selezionati, nei quali emergeva una prevalenza di morbo celiaco non superiore al 15%, si riferivano esclusivamente a pazienti adulti con sintomi addominali non acuti. In totale l'analisi si è basata su 16 studi, per un totale di 6.085 pazienti. Gli otto studi che hanno preso in considerazione i test per gli anticorpi IgA anti-endomisio hanno evidenziato nel complesso una sensibilità pari a 0,90 e una specificità di 0,99. Per quanto riguarda invece sensibilità e specificità dei test per gli anticorpi IgA anti-transglutaminasi tissutale, valutate in sette studi, i valori si sono attestati rispettivamente su 0,89 e 0,98. I test degli anticorpi IgA e IgG anti-gliadina hanno ottenuto risultati molto variabili, specialmente sotto il profilo della sensibilità, il cui valore spazia in un range compreso tra 0,46-0,87 e 0,25-0,93, rispettivamente. Gli autori segnalano infine che, in un recente studio, i peptidi deamidati della gliadina hanno mostrato una buona specificità (≥0,94) anche se l'evidenza nella popolazione target considerata dalla review è ancora limitata.
JAMA, 2010; 303:1738-46
La Celiachia o Malattia Celiaca e' un'Intolleranza Permanente al Glutine Complesso Proteico Contenuto in : Grano Tenero, Grano Duro, Farro, Segale, Kamut, Orzo e Altri Cereali Minori. Tra i Cereali che Non Contengono Glutine ci Sono il Mais e il Riso.
Il Glutine si Trova in Pane, Pasta, Biscotti, Pizza e in Ogni Altro Prodotto Contenente Tali Cereali o Anche in Alimenti a Seguito di Contaminazione Viene Anche Usato come Ingrediente in Salse, Zuppe, Preparati Carnei Precotti e come Addensante nelle Formulazion i in Tavoletta o Pastiglie di Alcuni Farmaci.
Il Glutine e' una Sostanza Molto Usata nell'Industria Alimentare Perche' Aiuta a dare Elasticita' e Consistenza al Prodotto Finale ed Inoltre Favorisce la Lievitazione degli Impasti.
L' Ingestione di Glutine, nei Pazienti Affetti, Provoca un Grave Danneggiamento dei Villi della Mucosa Intestinale con un Conseguente Inefficace Assorbimento dei Nutrienti. Il Malassorbimento puo' Portare a Carenze nei Diversi Distretti dell' Organismo Determinando Altre Patologie. Questo puo' Essere Particolarmente Grave nei Bambini.
L' Unica Terapia Disponibile, ad Oggi, Consiste in una Dieta Rigorosamente Priva di Glutine da Seguire per Tutta la Vita
- Relazione al Parlamento sulla Celiachia
- Inquadramento Diagnosi e Monitoraggio Malattia Celiaca e Complicanze
- Depliant
- Alimenti Destinati a Fini Medici Speciali
- Alimenti Senza Glutine
- Sostituti del Latte Materno
- Alimenti Destinati a Fini Medici Speciali (Ditta)
- Alimenti Senza Glutine (Ditta)
- Sostituti del Latte Materno (Ditta)
Nota Ministeriale novembre 2008
Celiachia e diabete condividono elementi genetici
Alcune varianti geniche conferiscono suscettibilità sia al diabete di tipo 1 che al morbo celiaco. E' noto da lungo tempo che le due malattie presentano una sovrapposizione clinica del tre percento, e per questo motivo l'ipotesi di una base genetica comune era verosimile, ma ciò che sorprende è il fatto che quasi ogni gene correlato al morbo celiaco è implicato anche nel diabete di tipo 1, andando a creare una sovrapposizione di elementi causali che supera di gran lunga quella clinica. Probabilmente le due malattie condividono gli elementi autoimmunitari ed infiammatori, ed alcuni fattori più specifici relativi ad assetto HLA ed elementi epigenetici ed ambientali determinano poi gli esiti clinici. Chiaramente, va gettata luce sui fattori ambientali coinvolti e sui motivi per cui le malattie autoimmuni sono in aumento. I fattori genetici comuni vanno comunque individuati con maggiore precisione, ed è necessario accertare se vi siano benefici per i soggetti con diabete di tipo 1 derivanti dalla consapevolezza di un'eventuale positività alla celiachia. (N Engl J Med 2008; 359: 2767-77)
Farine per celiaci
Bone mineral density and importance of strict gluten-free diet in children and adolescents with celiac disease. 2010
Non si è mai troppo vecchi per diventare celiaci. Pane, pasta e pizza possono diventare nostri "nemici" anche da anziani perchè la celiachia si sviluppa sempre più spesso in età adulta o perfino avanzata: lo dimostrano i risultati di un ampio studio epidemiologico condotto da ricercatori italiani del Center for Celiac Research dell'università di Baltimora, negli Stati Uniti, in collaborazione con l'università Politecnica delle Marche di Ancona, la Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health di Baltimora, il Women & Children's Hospital di Buffalo ed il Quest Diagnostics Inc. di San Juan Capistrano in California.
I dati, che saranno pubblicati domani sulla rivista Annals of Medicine, sono stati ottenuti su 3500 cittadini americani di cui i ricercatori conservavano campioni di sangue raccolti nel 1974, quando già tutti erano entrati nell'età adulta; gli stessi soggetti sono stati analizzati poi a quindici anni di distanza, nel 1989.
"Il numero di persone con marcatori sierologici positivi per celiachia è raddoppiato in quindici anni, passando da un caso su 501 nel 1974 a uno ogni 219 nel 1989: soggetti che al primo test erano risultati negativi alla celiachia, quindi, avevano sviluppato l'intolleranza negli anni successivi - spiega il coordinatore della ricerca Alessio Fasano, direttore dell'University of Maryland's Mucosal Biology Research Center e del Celiac Research Center -. Questi dati dimostrano anche che la frequenza di celiachia è in costante aumento: nel 2003 abbiamo verificato che il numero di pazienti con intolleranza al glutine è salito a un caso ogni 133".
"I nostri dati mostrano che all'aumentare dell'età l'incidenza di celiachia cresce in parallelo - interviene Carlo Catassi dell'Università Politecnica delle Marche ad Ancona, condirettore del Center for Celiac Research e membro della Fondazione Celiachia - Questi risultati confermano dati precedenti raccolti in Finlandia, secondo cui la frequenza di celiachia negli anziani è almeno due volte e mezzo superiore rispetto a quella della popolazione generale, e ribaltano il concetto diffuso secondo cui la perdita di tolleranza nei confronti del glutine avvenga per lo più nell'infanzia: non si nasce necessariamente celiaci, la malattia può manifestarsi a qualsiasi età".
"I fattori ambientali che potrebbero avere un ruolo nella comparsa dell'intolleranza al glutine sono numerosi - aggiunge Catassi - E' probabile che sia implicato il miglioramento delle condizioni igieniche nei Paesi sviluppati, che potrebbe alterare la capacità di risposta immunitaria dell'organismo. In alternativa, potrebbe avere un ruolo l'aumento del consumo di prodotti contenenti glutine; l'ipotesi più probabile, al momento, pare però la presenza sul mercato di cereali molto ricchi di frammenti tossici di glutine".
Ministero della Salute
Alimenti Senza Glutine - Tra Prodotti Dietetici e Alimenti di Uso Corrente
Nel Documento sono Presenti gli Interventi dei Relatori del Convegno
che ha Avuto Luogo il 22 Febbraio 2011 al Ministero della Salute:
- Prodotti Dietetici Senza Glutine (M. Leonardi)
- Alimenti di Uso Corrente Senza Glutine (G. Scarpa)
- Il Punto di Vista Industriale (C. Pilo)
- La Dieta del Bambino con Malattia Celiaca (G.V. Zuccotti)
- Livelli di Esposizione al Glutine del Celiaco Italiano (M. Silano)
- Gli Alimenti Senza Glutine alla Luce dell'Attuale Quadro Normativo (F. Capelli)
Dimensione del File PDF = 8.9 MB - Pagine = 120
news.univadis.it/giofil/circolari.html?seglu99.pdf