Thyroid hormone axis and breast cancer
The TSH/Thyroid Hormones Axis and Breast Cancer, 2022
TSH+and+breast+cancer+cells
Epigenetic Information and Estrogen Receptor Alpha Expression in Breast Cancer 2006
The Primary Prevention of Breast Cancer with Selective Estrogen Receptor Modulators (SERMs): A Cost-Effectiveness Analysis - 2007
Insulin resistance and breast cancer
An insulin effect on cytoplasmic estrogen receptor in the human breast cancer cell line MCF-7. 1981
Relation between insulin resistance and serum concentrations of IL-6 and TNF-alpha in overweight or obese women with early stage breast cancer. 2005
Selection of hormone-responsive advanced breast cancer with a cytoplasmic estrogen receptor assay. Analysis of 100 cases. 1989
p130Cas interacts with estrogen receptor {alpha} and modulates non-genomic estrogen signaling in breast cancer cells 2004
Identification of estrogen receptor ligands leading to activation of non-genomic signaling pathways while exhibiting only weak transcriptional activity. 2006
Estrogen Receptor Null Mice: What Have We Learned and Where Will They Lead Us? 1999
DAX-1 expression in human breast cancer: comparison with estrogen receptors ER-α, ER-β and androgen receptor status 2004
Tumore mammario: test predice metastasi
Un nuovo marcatore per i tumori mammari potrebbe portare al primo test in grado di prevedere la probabilità di metastasi di questi tumori dal sangue circolante. Il marcatore, noto come microambiente tumorale di metastasi (TMEM), risulta doppiamente denso nelle pazienti che sviluppano metastasi rispetto a quanto riscontrato in quelle le cui lesioni rimangono localizzate. L'uso di questo marcatore potrebbe migliorare le attuali pratiche di previsione delle metastasi da tumore mammario: esse tradizionalmente si basano su dimensioni e differenziamento del tumore e diffusione linfatica. Benché si tratti di parametri utili, la densità del TMEM riflette direttamente il meccanismo di metastasi tramite il flusso ematico, e pertanto potrebbe rivelarsi più specifico e direttamente rilevante. Si tratta di un marcatore immunoistochimico che analizza le cellule tumorali invasive, i leucociti perivascolari e le cellule endoteliali dei vasi sanguigni: se la sua utilità clinica venisse confermata, sarebbe possibile stratificare le pazienti per il trattamento risparmiando costi e tossicità, considerando anche che il 40 percento delle pazienti va incontro a recidive o metastasi. (Clin Cancer Res online 2009, pubblicato il 24/3)
Spiegato il ruolo dell' Il-6 nel ca mammario
Era da tempo in cima alla lista dei principali indiziati di un 'delitto' di cui ogni anno sono vittima oltre 11 mila donne italiane, ma malgrado la sua puntuale presenza sulla scena del crimine, finora nessuno era mai riuscito ad incastrarla. Il suo nome è interleuchina 6, una proteina il cui eccesso è tradizionalmente associato ad un tumore, quello al seno, che colpisce nel nostro Paese circa 36 mila donne l'anno. A inchiodarla finalmente alle sue responsabilità è stato un gruppo di giovani ricercatori dell'università di Bologna che, secondo la rivista scientifica Journal of Clinical Investigation, ha dimostrato che la proteina non solo rende più aggressive le cellule tumorali, ma induce anche un effetto 'dottor Jekyll e mister Hyde' su quelle sane, che in sua presenza iniziano a dare segni di 'pazzia', tipici del cancro. Lo studio si intreccia inoltre con una delle nuove frontiere della ricerca medica oncologica, quella delle cosiddette cellule staminali tumorali: le vere leader dello sviluppo del cancro al seno. Sono proprio queste, infatti, ad essersi mostrate sensibili all'interleuchina 6. "Le staminali sane, esposte all'interleuchina, iniziano ad assumere atteggiamenti tipici di quelle maligne - spiega Massimiliano Bonafé, 38 anni, a capo del team di ricercatori dell'università di Bologna - Cominciano a migrare, a spostarsi cioè facendosi largo tra le altre cellule, sopravvivono in apnea anche in ambienti poveri d'ossigeno, e tendono a crescere, contrariamente alle altre, anche in sospensione, ovvero prive di una base d'appoggio. Tutti segnali preoccupanti. Abbiamo inoltre osservato che, così come le staminali del cancro, iniziano a produrre loro stesse altra interleuchina. E questo sembra rispondere a un altro grattacapo, cui la scienza finora non aveva trovato soluzione: da dove proviene l'interleuchina in eccesso nelle pazienti con cancro al seno?". Si sapeva già da tempo che questa proteina avesse una stretta relazione col tumore della mammella. Non solo infatti si riscontra in abbondanza nelle pazienti, ma a concentrazioni più elevate corrispondono tumori più aggressivi e potenzialmente letali. Nessuno però finora era riuscito a spiegare come interagisse col tumore, e nemmeno cosa ne originasse l'eccesso".
BRCA1a has antitumor activity in TN breast, ovarian and prostate cancers