Gunther's disease and vampires
Gunther's disease

Author: chiara burzio
Date: 19/12/2007

Description

h3<>{color:#CFB53B}. Dietro al mito dei vampiri

Il vampiro, inutile negarlo, durante l’ormai sua ultracentenaria esistenza letterale, ha ispirato tutti i campi dell’arte. Ha colpito ed ammaliato molti di noi con il suo fascino romantico e solitario ma al tempo stesso temibile e sanguinario.
Questo perché volenti o nolenti, il vampiro è comunque parte della nostra cultura, ha creato ammiratori fanatici, fan-club, ha permesso la creazione di un’apposita e specifica ala di letteratura e di cinema, è in definitiva uno dei piu' amati personaggi della cultura fantastica occidentale e non.
Ma come per tutti i miti , confondere fantasia con realta' diventa spesso una tappa obbligatoria, questo perché si cerca di creare la leggenda, la possibilita' di mettere la sua esistenza in uno status di discutibilita'.
La principale ispirazione dello scrittore irlandese (tra l’altro in giovane eta' ricercatore medico) , è una rarissima malattia del sangue trasmessa generalmente per cause ereditarie; la Porfiria.
Vedrete infatti delle sbalorditive connessione tra le caratteristiche di questa malattia e le particolarita' del vampiro.
Ma vediamo in linea semplificata in cosa consiste generalmente questa malattia.
Nella forma di Porfiria eritropoietica congenita o Morbo di Gunther (CEP),i principali sintomi sono una fortissima anemia (da qui il classico pallore dei vampiri) e fotosensibilita' alla luce del Sole. Questa è forse la peculiarita' più conosciuta delle debolezze del vampiro. Infatti, proprio per come accadrebbe ad un nosferatu, il malato di Porfiria deve evitare di esporre la pelle direttamente al Sole, altrimenti la zona interessata dall’esposizione diretta ai raggi UV si ustionerebbe favorendo seguitamente lo sviluppo di bolle e cisti.
Altra insolita e bizzarra caratteristica di questa malattia è l’eritrodonzia, disturbo che colora letteralmente i denti di un colore fosforescente, facendo così suggerire un’ allungamento spropositato dei medesimi, addirittura visibili in ambienti poco illuminati.
Tale fluorescenza è dovuta alle porfirine che si depositano nel fosfato di calcio dei denti.
E non è finita.
Il malato di Porfiria non puo'assolutamente mangiare,e nei casi più estremi nemmeno toccare il comune aglio. Questo perche' l’aglio, contrariamente a quanto succede nelle persone sane, nei malati di Porfiria esalta le tossine presenti nel sangue e fa peggiorare notevolmente la malattia
In altri casi meno frequenti, la Porfiria può causare anche:
retrattilita' della gengive ,che associata all’eritrodonzia farebbe sembrare i denti un qualcosa di inumano,
rachitismo degli arti, in particolare delle mani (aggravato tra l’altro dalla mancanza di contatto alla luce del Sole) facendo così prendere alla mano umana una forma bestiale.
La mancata assimilazione di raggi UV inoltre, potrebbe negli anni deformare leggermente un viso umano, che gia' soggiogato da un pallore estremo e dai sintomi sopra riportati,prenderebbe le sembianze di un vero e proprio grugno demoniaco.
Un’altra forma di Porfiria ad esempio la Porfiria Cutanea Tarda (PCT), seppur manifestando la stessa comune fotosensibilita' con conseguente lesione cutanee al contatto diretto con il Sole, incrementa la crescita di peluria all’altezza del viso, in particolare degli zigomi. E’ ragionevole quindi presumere che sia da questa particolarita' che il vampiro abbia in molte delle sue varianti una folta peluria selvatica simile a quella di un lupo, di un pipistrello o di una fiera.
Il sistema nervoso, dopo quello circolatorio, è il secondo bersaglio di questa malattia.
Un malato di Porfiria infatti, può occasionalmente avere forti disturbi neurologici seguiti da una forte paralisi che lasciava il soggetto in uno stato di catalessi anche per giorni….in alcuni casi simile alla morte.
Non sono rari nel passato i casi in cui un malato di Porfiria si svegliasse durante l’estremo saluto mentre era comodamente messo dentro ad una bara.
Ecco quindi un’altra spiegazione delle caratteristiche abitudinarie del vampiro; la catalessi in una bara seguita da un risveglio.
I famigliari dei malati di Porfiria, credendo di fare il bene del proprio caro, lo invitavano insistentemente a bere sangue bovino o suino per ovviare il pallore e la malattia in generale.
Questo però, contrariamente a ciò che si sperava di ottenere, non solo metteva in pericolo il malato esponendolo ad altre malattie, ma scatenò l’azione della Chiesa che inquisì tutti i malati di Porfiria perché associati alle forze nefaste della Bibbia.
Questo appunto perché nella mentalita' medievale, vedere una persona mortalmente pallida evitare il Sole (e quindi Dio), muoversi di notte con denti lucenti ed un viso massacrato dalla malattia, magari cercando di andare a racimolare dal sangue da bere, era la perfetta incarnazione del Demonio.
La severita' dell’Inquisizione Cattolica portò Bram Stoker infatti a connettere l’odio del vampiro verso la Croce e Dio.

Quindi mi sembra ovvissima la connessione tra il mondo fantascientifico e quello medico.
Infine, per concludere la mia ricerca dico solamente che nessuna forza paranormale colpiva queste persone, nessun demonio e certamente nessuna spiegazione satanica v’era alla base di tutto.
Queste persone erano costrette a vivere in uno stato di isolamento, braccate dalla Chiesa e dall’ignoranza dell’epoca.
Il primo romanzo che ha dato origine a tutto; Dracula, altro mi sento di dire che non era che la manipolazione di questa malattia, e come spesso accade per il paranormale, un’ovvia manipolazione ed una diversa interpretazione della realta'.

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