In Piemonte abbiamo un rischio più elevato che nel resto d'Italia di ictus (Stroke), argomento molto sentito dalla Sanità Piemontese.
Molti dei fattori di rischio sono noti ed includono oltre all'età, le malattie infettive e così via.
Nonostante queste conoscenze però gli schemi di prevenzione attuale non hanno avuto dei risultati cosi' clamorosi il che fa pensare che siano largamente incompleti i fattori presi in considerazione.
Noi potremmo prendere in esame un modello che partendo da quelli che sono i soliti fattori di cui io mi occupo
(calcio, ferro, Vitamina D, ormoni, infezioni virali) prendesse poi in esame anche altri fattori come l'esposizione lavorativa a fattori di rischio, la stagionalità, le epidemie influenzali etc.
Tale modello (se integrato con un set di esami più o meno complesso) potrebbe permettere di identificare meglio i fattori di rischio per lo stroke e quindi permetterne una prevenzione più efficace.
Naturalmente la creazione di una interfaccia di semplice uso per i Medici e una adeguata opera di convincimento ed educazione dei medici per la diffusione e validazione del metodo deve fare parte del progetto (i pazienti sono più facili da convincere perchè di solito stanno meglio, i medici stanno uguale ma lavorano di più con questo approccio).
Mi sembra che questo modello abbia buone caratteristiche per essere accettato:
- l'obiettivo è un problema socio-sanitario molto sentito
- le varie parti del progetto si adattano bene alle tematiche di ciascuno di noi e si possono avere facili sinergie
- il problema è sicuramente complesso perchè i modelli proposti finora hanno cambiato di poco l'epidemiologia
