Antidiabetic Drugs
Drugs

Author: Gianpiero Pescarmona
Date: 18/06/2010

Description

Anti-diabetic drugs treat diabetes mellitus by lowering blood glucose.

This result can be obtained in different ways:

  • Increasing serum Insulin
  • Increasing tissues Insulin Sensitivity (Sensitizers)
    • Biguanides
    • Thiazolidinediones

Hypoglycemic herbs and their action mechanisms, 2009

Additional Drugs

Alpha-glucosidase inhibitors slow the digestion of starch in the small intestine, so that glucose from the starch of a meal enters the bloodstream more slowly (lower the food Glycemic Index)

The choice of the drug should strictly depends on the pathogenesis of hyperglycemia in every single patient, to minimize the side effects

TRIALS

Type II Diabetes

Nella gestione del diabete di tipo 2, l'obiettivo sta nel far conseguire ai pazienti un controllo glicemico ottimale, una significativa perdita di peso e un numero minimo di episodi di ipoglicemia.

Lo dimostrano i risultati di Duration-2, trial randomizzato e in doppio cieco condotto da Richard M. Bergenstal, dell'International Diabetes Center di Minneapolis, e collaboratori

Sono stati selezionati

  • diabetici già trattati con metformina e che al basale presentavano un valore medio di emoglobina glicosilata (HbA1c) pari a 8,5%, una glicemia plasmatica a digiuno di 9,1 mmol/L e un peso di 88,0 kg;
    tutti sono stati randomizzati a ricevere per 26 settimane, in uno dei 72 centri predisposti in Usa, India e Messico,
  • 2 mg di exenatide per via iniettiva una volta alla settimana più un placebo al giorno per os (n=170),
  • 100 mg di sitagliptin orale una volta al giorno più un placebo iniettivo una volta alla settimana (n=172) o
  • 45 mg per os di pioglitazone una volta al giorno più un placebo iniettivo una volta alla settimana (n=172).

agonista del recettore del glucagone di tipo peptide-1 (GLP-1)

Il trattamento con exenatide ha ridotto l'HbA1c in modo significativamente maggiore del sitagliptin (-0,9%) o del pioglitazone (-1,2%). Le differenze nei trattamenti si sono attestate su -0,6% per exenatide vs sitagliptin e -0,3% per exenatide vs pioglitazone.
Anche la perdita di peso è stata significativamente maggiore con exenatide (-2,3 kg) rispetto a sitagliptin (differenza: -1,5 kg) o pioglitazone (differenza: -5,1 kg).
Non sono avvenuti episodi di ipoglicemia grave, mentre gli eventi avversi più frequenti con exenatide e sitagliptin sono stati nausea (24% e 18%, rispettivamente) e diarrea (18% e 10%, rispettivamente); con pioglitazone, invece, hanno prevalso infezioni del tratto respiratorio superiore (10%) ed edemi periferici (8%).

L'aggiunta di exenatide (agonista del recettore Glp-1) monosettimanale a metformina ha raggiunto questo scopo più spesso dell'aggiunta delle massime dosi giornaliere di sitagliptin (inibitore della Dpp-4) o di pioglitazone (tiazolidinedione).

Lancet, 2010 Jun 25. [Epub ahead of print]

Exenatide supera insulina glargine per l'HbA1C
Exenatide monosettimanale ha dimostrato di determinare modificazioni dell'HbA1c più rilevanti rispetto all'insulina glargine in pazienti con diabete di tipo 2. È il risultato del trial Duration-3, di 26 settimane, in aperto, randomizzato, a gruppi paralleli, nel quale Michaela Diamant, del Centro medico universitario di Amsterdam, e collaboratori, hanno messo a confronto l'incretino-mimetico con l'analogo insulinico a lunga durata d'azione in adulti diabetici con controllo glicemico subottimale nonostante l'uso delle massime dosi tollerate di farmaci ipoglicemizzanti per almeno tre mesi. I partecipanti sono stati assegnati in modo randomizzato all'aggiunta, ai loro regimi ipoglicemizzanti, di exenatide (2 mg, un'iniezione alla settimana) o di insulina glargine (un'iniezione al giorno, con 10 UI come dose di partenza e obiettivo glicemico compreso tra 4,0 e 5,5 mmol/L). Alla 26ma settimana, la modificazione del valore di HbA1C è stata più cospicua nei pazienti trattati con exenatide (n=228, -1,5%) rispetto a quelli che avevano ricevuto insulina glargine (n=220, -1,3%). Il 5% dei soggetti assegnati al gruppo exenatide e l'1% di quelli trattati con insulina glargine hanno dovuto sospendere il trattamento a causa di eventi avversi. Attualmente è in corso un'estensione pianificata di questo studio, della durata di 2,5 anni.

Lancet, 2010; 375(9733):2234-43

Lixisenatide è un agonista del recettore del glucagone di tipo peptide-1 (GLP-1), un ormone che aiuta a normalizzare i livelli di glucosio nel sangue. La sicurezza e l’efficacia del farmaco sono state valutate in 10 studi clinici che hanno arruolato 5.400 pazienti con diabete di tipo 2. In questi studi, lixisenatide è stato valutato sia come terapia autonoma che in combinazione con altri farmaci per diabetici approvati dalla FDA, tra cui la metformina, sulfoniluree, pioglitazone e insulina basale. L’utilizzo di lixisenatide ha migliorato i livelli di emoglobina A1c.

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Exenatide_versus_insulin_2010.pdfgp27/08/2010
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