DESCRIZIONE
E’ una bacca di colore rosso intenso che cresce soltanto in determinate aree del Continente Americano. Solo il 12% del raccolto viene consumato come frutto fresco; tutto il restante viene destinato all'industria alimentare sotto forma di succo per le bevande e di frutta essiccata per lavorazioni varie.
Il cranberry è da lungo tempo considerato d’aiuto nel trattamento delle infezioni: infatti già gli indiani d’America lo utilizzavano per prevenire le infezioni e le infiammazioni delle piaghe. Con la scoperta dell'America fu importato anche in Europa e da allora ancora oggi si sfruttano le sue proprietà antibatteriche.
CLASSIFICAZIONE
Nome Comune: Mirtillo Rosso o Cranberry
Genere: vaccinium macrocarpon
Famiglia: Ericacee
I costituenti principali sono:
- ARBUTINA che ha una azione diuretica;
- POLIFENOLI O TANNINI, che includono le ANTOCIANINE E PROANTOCIANINE (PAC), componente antimicrobica più importante;
- FLAVONOIDI, che proteggono dai radicali liberi, regolarizzano la pressione arteriosa e hanno una azione antinfiammatoria. Questi conferiscono al Mirtillo una valenza estrogenica e risulta quindi utile anche nei disturbi trofici vaginali e cutanei, nell'alterazione dell'umore, nelle vampate e nell'osteoporosi in quanto favorisce l’assorbimento di Calcio a livello intestinale.
- NEOMIRTILLINA, con proprietà ipoglicemizzanti.
MECCANISMO D'AZIONE
1. Inizialmente si pensò che il succo di Cranberry acidificando le urine modificasse il pH urinario proteggendo dalle infezioni urinarie. Questa ipotesi fu esclusa a seguito di un successivo studio in cui un gruppo di individui aveva assunto 4 litri di succo di Cranberry al giorno per alcuni giorni senza che venisse notata una modificazione significativa del loro pH urinario.
2. Più tardi si ipotizzò che il mirtillo rosso è ricco in acido benzoico, questo viene metabolizzato ed eliminato sottoforma di acido ippurico, l'aumento della sua concentrazione nelle urine ha attività batteriostatica.
3. Gli ultimi studi indicano la presenza di particolari sostanze nel succo di mirtillo in grado di interferire a livello molecolare con la capacità dell'agente patogeno
E. Coli, principale responsabile delle IVU
di aderire alle cellule della mucosa delle vie urinarie, passo essenziale affinché si sviluppi l’infezione. Questo fenomeno è mediato da ben definite strutture chiamate fimbrie di tipo P, poste sulla parete batterica: le fimbrie producono delle molecole chiamate adesine che si legano a specifici recettori della membrana cellulare uroteliale dando luogo al fenomeno dell’adesione batterica.
Numerose sostanze contenute nel succo di Cranberry, compreso l’acido ippurico, il fruttosio, la Vitamina C e le proantocianidine, sono state studiate allo scopo di chiarire il meccanismo di questa interferenza. Sembra che proprio le proantocianidine (PAC) purificate estratte dal succo di mirtillo rosso riescono ad inibire l’agglutinazione delle adesine alla parte oligosaccaridica dei recettori glicoproteici della membrana uroteliale non consentendo quindi al batterio di colonizzare la parete endoteliale delle vie urinarie ed esplicare quindi la sua azione pro-infiammatoria lesiva.
Inoltre il grado d’inibizione dell’aderenza batterica sembra proporzionale alla concentrazione del succo studiato.
Gli studi effettuati sembrano indicare che i prodotti a base di mirtillo rosso, assunti a lungo (6-12 mesi), possano essere utili nel prevenire le recidive delle infezioni delle vie urinarie.
ALTRE ATTIVITA' DELLE PAC
Attività antiossidante: impediscono la perossidazione delle fosfatidilcoline di membrana, preservando l’integrità della parete di cellule endoteliali ed epiteliali; neutralizzano i radicali liberi circolanti ed inibiscono l'ossidazione delle LDL.
Attività antiproteasica ed antiglicosidasica: le PAC modulano l'attività degli enzimi proteolitici, come la collagenasi e l'elastasi, e contemporaneamente proteggono l'integrità dell'acido ialuronico, mantenendolo nella forma polimerizzata ed inibendo gli enzimi (ialuronidasi) coinvolti in questa depolimerizzazione fisiologica. Il risultato è un effetto protettivo della parete vasale, dovuto sia alle azioni antiossidanti sia a quelle antienzimatiche.
Le proantocianidine riducono la permeabilità capillare inibendo l'ACE e riducendo la risposta vasopressiva all'ANG I e II.
EFFETTI AVVERSI
• Il mirtillo rosso contiene ossalato, un componente comune dei calcoli renali. L'osservazione che i livelli urinari di ossalato aumentano considerevolmente dopo assunzione di succo di mirtillo per alcuni giorni, ha indotto a sconsigliarne l'uso alle persone con calcoli renali, anche se non è stato segnalato alcun caso di calcolosi renale in seguito all'assunzione di mirtillo rosso.
• Le interazioni farmacocinetiche più significative dal punto di vista clinico di questi fitoterapici interessano i processi di metabolizzazione (induzione e inibizione enzimatica, prevalentemente a livello epatico per azione sul citocromo P450). Il mirtillo rosso, come il pompelmo, è un esempio noto di inibizione enzimatica con riduzione dell’attività del citocromo P450 e della glicoproteina P deputata all’estrusione dei farmaci: in particolare interagisce con anticoagulanti (si ha infatti un aumento della concentrazione plasmatica di Warfarin se assunti contemporaneamente con un aumento del rischio emorragico) ma anche con antivirali, xantine, sedativi-ipnotici, ansiolitici.
Letizia Corio
Ramona Sara Polverari