Alberto Garrone
Guglielmo Vergnano
Benefici della Melagrana
Descrizione
Il melograno appartiene alla famiglia delle Punicacee, conosciuto anche come pomo saraceno, è un arbusto di altezza variabile fra 2 e 5m. Originario della Persia e dell’Afghanistan, oggi è molto diffuso anche nella regione mediterranea. Fin dall'antichità questo particolare frutto è stato simbolo di abbondanza e longevità e già da allora le sue molteplici proprietà terapeutiche erano ben note; oggi la medicina ufficiale non ha fatto altro che confermare tali proprietà. È dotato di fiori ermafroditi, con calice giallo aranciato e corolla rosso-vermiglio, che sbocciano fra maggio e giugno e da cui si sviluppa una grossa bacca, delle dimensioni di una mela, con epicarpo duro e liscio. Al suo interno si rilevano molte piccole logge, ciascuna delle quali è rivestita da una membrana gialla, contenenti ognuna semi a tegumento carnoso di colore rosso vivo e ripieni di un succo acido e zuccherino. Il frutto del melograno è particolarmente ricco di sali minerali quali potassio, manganese, zinco, rame e fosforo; in quantità minore troviamo anche ferro, sodio e calcio. Abbondante anche la presenza di vitamine: A, B, C, E e K. Oltre all'acqua, che naturalmente rappresenta l'elemento principale, troviamo zuccheri, fibre e grassi.
Stress ossidativo e Patologie correlate
Lo stress ossidativo è una condizione patologica causata dalla rottura dell'equilibrio fisiologico, in un organismo vivente, fra la produzione e l'eliminazione, da parte dei sistemi di difesa antiossidanti, di specie chimiche ossidanti.
Eventuali disturbi che interrompano lo stato riducente delle cellule possono comportare tossicità cellulare per via dell’eccessiva produzione di radicali liberi e perossidi, responsabili di danni alle componenti cellulari( proteine, lipidi e DNA). Tale condizione dipende in buona parte dalla composizione della dieta e, oltre ad essere associata al fisiologico invecchiamento cellulare, è coinvolta insieme all’infiammazione nello sviluppo di diverse malattie croniche come l’aterosclerosi, l’ipertensione e malattie tumorali.
Le principali specie reattive dell’ossigeno sono:
L'anione superossido (O2-) è prodotto dalla riduzione incompleta di O2 durante la fosforilazione ossidativa, da alcuni enzimi (xantina ossidasi) e dai leucociti. Se non viene inattivato danneggia i lipidi di membrana, proteine e DNA, può inoltre stimolare la produzione di enzimi nei leucociti.
Il perossido d'idrogeno (H2O2) è spesso il prodotto della superossido dismutasi (SOD) .Viene metabolizzato dalla catalasi dei perossisomi in H2O e O2 glutatione perossidasi nel citosol e nei mitocondri.
Il radicale ossidrilico (•OH) è un prodotto della reazione di Fenton a partire dal perossido d'idrogeno (con lo ione ferroso Fe2+ quale catalizzatore). E' il ROS più reattivo ed è prodotto dai leucociti a partire dal perossido d'idrogeno per distruggere patogeni, ma se in eccesso provoca danni alla membrana plasmatica, alle proteine e agli acidi nucleici. Viene inattivato per conversione in H2O da parte della glutatione perossidasi.
Danni alle componenti cellulari da ROS:
La perossidazione lipidica, in particolare della membrana plasmatica e delle membrane degli organelli intracellulari è un danno cellulare comune dovuto ai radicali liberi, che in presenza di ossigeno, reagiscono con i doppi legami dei lipidi di membrana generando dei perossidi lipidici reattivi, i quali si propagano determinando un danno esteso alle membrane. La deplezione del GSH rende la cellula più suscettibile alla perossidazione lipidica. Inoltre i lipoperossidi possono legarsi sulle proteine, provocando così una perdita di gruppi sulfidrilici, cosa che può anche derivare dalla ossidazione e deplezione del GSH ridotto.
Propagazione delle perossidazione lipidica:
L'ossidazione delle proteine, in particolare i radicali liberi agiscono ossidando i gruppi laterali degli amminoacidi, danneggiando la funzione della proteina, promuovono la formazione di legami crociati tra le stesse alterandone la struttura o il ripiegamento. Possono anche dare origine ad amminoacidi modificati. In alcuni casi la proteina perde la sua funzione, in altri può guadagnarne una nuova e dannosa per i processi cellulari.
Il danno al DNA, dal momento che i radicali liberi possono determinare mutazioni o danneggiare macroscopicamente lo stesso DNA e alterare la struttura chimica delle basi azotate rendendole inattive o addirittura formandone di nuove. Tramite questo tipo di danno sono concausa di patologie tumorali.
I metalli di transizione fungono da catalizzatori nelle reazioni che portano a ROS:
Aterosclerosi: L'aterosclerosi è una malattia infiammatoria cronica delle arterie di grande e medio calibro che si instaura a causa dei fattori di rischio cardiovascolare: fumo, inquinamento atmosferico (traffico stradale elevato), ipercolesterolemia, diabete mellito, ipertensione, obesità.Gli eventi iniziali nella formazione dell'aterosclerosi (aterogenesi) vanno identificati nel danno dell'endotelio (danno funzionale o disfunzione endoteliale), inoltre
l’infiammazione cronica delle cellule endoteliali porta all’espressione di molecole di adesione monocitaria( ICAM1, VCAM1, rispettivamente intracellulare e vascolare), citochine, chemochine e fattori di crescita il cui effetto finale è la riduzione dell’attività dell’ossido nitrico sintetasi endoteliale.
I ros sono implicati in ogni stadio dell’infiammazione poiché provocano uno stress ossidativo: attivano multiple molecole intracellulari di segnale e fattori di trascrizione legati all’infiammazione, tra cui nf-KB e activator protein. Inoltre ossidano le LDL locali che diventano tossiche e danneggiano l’endotelio.
Ipertensione: L'ipertensione arteriosa è un aumento a carattere stabile della pressione arteriosa nella circolazione sistemica. Le cause che conducono a questa situazione, sono svariate, da patologiche alterazioni degli assi ormonali( aldosterone), a disfunzioni renali, a squilibri alimentari( per esempio per eccessivo consumo di liquerizia che ha attività simil-aldosteronica).
Tumore alla prostata: Per carcinoma della prostata si intende una categoria diagnostica che annovera le neoplasie maligne che si originano dalle cellule epiteliali della prostata, una ghiandola dell'apparato genitale maschile. Questa neoplasia può dare luogo a metastasi, con predilezione per le ossa e i linfonodi loco-regionali. Il tumore alla prostata può causare dolore, difficoltà alla minzione, disfunzione erettile e altri sintomi.
Questo articolo dimostra come, in soggetti affetti da malattie neurologiche( alzhaimer, Parkinson) cardiologiche( aterosclerosi) e neoplastiche, si possano rilevare elevati livelli di ROS.
Azione terapeutica della Melagrana
I polifenoli sono antiossidanti naturali presenti nelle piante e possono risultare utili nella prevenzione dell'ossidazione delle lipoproteine e nel "sequestrare" i radicali liberi.I flavonoidi sono dei composti polifenolici idonei a chelare metalli e a partecipare a reazioni di ossidoriduzione.
Michael Aviram, biochimico al Lipid Research Laboratory del Rambam Medical Center di Haifa, ha effettuato una ricerca nella quale risulta evidente che la notevole quantità di flavonoidi, antiossidanti, protegge cuore e arterie e possono combattere le cellule tumorali.
Nella melagrana sono rintracciabili flavonoidi che vantano proprietà antinfiammatorie, antiallergiche, antitrombotiche, vasoprotettrici e gastroprotettive. La melagrana contiene anche tannini idrolizzabili, ovvero acido gallico e acido ellagico legati per mezzo di legami esterei con una molecola di zucchero. Nella melagrana, in particolare sono presenti ellegitannini ovvero molecole complesse dalla cui idrolisi si ottiene uno zucchero, acido gallico e acido ellagico. Quest’ultimo, a sua volta, di solito è presente come diestere nella sua forma ad anello aperto, l’acido esaidrossidifenico. Studi di laboratorio hanno evidenziato come in presenza di acido ellagico ci sia un rallentamento nella perossidazione lipidica, una diminuzione dell’apoptosi determinata dallo stress ossidativo e sembra inoltre, che l’acido ellagico si comporti come un potente scavenger per i radicali liberi. Gli estratti della melagrana quindi, possono essere un valido aiuto per contrastare lo stress ossidativo e prevenire alcune importanti malattie come l’ipercolesterolemia, l’arteriosclerosi e altre patologie cardiovascolari.
Vediamo quali sono i benefici del melograno:
Azione anticancerogena: l’ acido ellagico contenuto nel succo possiede numerose proprietà che interagiscono con molti degli aspetti del metabolismo cellulare dei mammiferi che partecipano alla fase iniziale ed allo sviluppo del tumore.
Tumore alla prostata : alcune ricerche hanno dimostrato che il succo di melograno rallenta la progressione del tumore della prostata, il suo regolare consumo aumenta, nelle persone operate o sottoposte a radioterapia per cancro alla prostata, il “tempo di raddoppio” dei livelli di PSA, il marcatore biologico che indica appunto la presenza del cancro.
Studio effettuato su topi transgenici detti TRAMP, transgenic mouse model for prostase cancer.
Tumore ai polmoni: bere succo di melograno può aiutare a ridurre l’ accrescimento e lo sviluppo delle cellule del cancro ai polmoni, un valido aiuto per la prevenzione.
Tumore alla mammella: inibizione della proliferazione delle cellule cancerogene del seno.
Cancro della pelle: il succo di melograno contiene antiossidanti e polifenoli che possono contrastare l’ azione dei raggi ultravioletti, che causano il cancro della pelle, interferendo nei processi di proliferazione delle cellule cancerose, questo sembrerebbe essere il risultato degli studi sugli effetti antitumorali delle antocianine e tannini.
Benefici cardiovascolari: rallenta lo sviluppo dell’ arteriosclerosi ,abbassa la pressione sanguigna sistolica e migliora il profilo lipidico, diminuendo anche il rischio di malattie cardiovascolari, il succo migliora la perfusione e riduce la pressione nei pazienti con stenosi carotidea.
In questo studio un campione di 45 soggetti affetti da coronaropatia o ischemia del miocardio assumeva quotidianamente succo di melagrana o un placebo. Si dimostra come i pazienti che assumevano succo di melagrana presentassero una riduzione dell'ischemia.
Artrite: le sostanze antiossidanti del frutto contrastano la osteoartrite, l’ estratto dei frutti di melograno può inibire la degradazione della cartilagine e può essere un utile supplemento nutritivo per la funzionalità e l’ integrità dell’ articolazione.
Effetto soppressivo di sostanze fitochimiche sulla via di trasduzione di nf-KB.