Stroke
News (Medical)

Author: Gianpiero Pescarmona
Date: 24/07/2008

Description

Troppo sonno porta all'ictus nelle donne
Nelle donne in età postmenopausale, le abitudini relative al sonno possono aumentare il rischio di ictus ischemico. L'incremento massimale del rischio, del 70 percento, si riscontra nelle donne che dormono nove ore o più a notte. Un legame con curva ad U fra durata del sonno e mortalità è stato rilevato in diversi studi, ma finora sono mancate le prove epidemiologiche di un'associazione fra abitudini relative al sonno e malattie cardiovascolari. La prevalenza delle donne che dormono molto a lungo è molto inferiore a quella delle donne che dormono meno di sei ore, e quindi l'impatto complessivo sulla salute pubblica della scarsità di sonno è probabilmente maggiore di quello dell'eccesso di sonno. Questi dati non implicano che se le donne che dormono a lungo dormissero di meno il loro livello di rischio diminuirebbe. Sono necessari ulteriori studi che aiutino a comprendere i possibili meccanismi implicati nell'associazione rilevata. (Stroke online 2008, pubblicato il 21/7)

Neurologia
Rischio genetico per gli aneurismi intracranici
Sono stati identificati nuovi fattori di rischio genetici per gli aneurismi intracranici. L'ictus è la terza causa di morte nel mondo: gli aneurismi intracranici, una delle cause dell'ictus, interessano circa il due percento della popolazione e sono responsabili di mezzo milione di ictus emorragici all'anno nei soggetti di età intorno ai 50 anni, determinando spesso la morte o gravi danni neurologici. La patogenesi degli aneurismi intracranici è sconosciuta, e dato che l'emorragia catastrofica è spesso il primo segno di malattia, l'identificazione precoce è essenziale. Fra gli elementi genetici individuati, i polimorfismi in posizione 8q agiscono probabilmente tramite l'SOX17, che è richiesto per la formazione ed il mantenimento delle cellule endoteliali, il che suggerisce un ruolo nello sviluppo e nella riparazione dell'albero vascolare; il CKDN2A in posizione 9p potrebbe avere un ruolo simile, Questi dati potrebbero avere delle implicazioni per quanto riguarda fisiopatologia, diagnosi e terapia degli aneurismi intracranici. (Nat Genet online 2008, pubblicato il 9/11)

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