Crohn, incremento mortalità legato a tipo di farmaco
Il morbo di Crohn è associato ad un aumento della mortalità, ma il rischio di mortalità varia sulla base dei medicinali che il paziente assume. Nonostante il miglioramento della terapia, le patologie infiammatorie intestinali, e specialmente il morbo di Crohn, continuano ad incrementare il rischio di mortalità. Nel caso di questa malattia, esso non si deve soltanto a cause gastrointestinali, ma anche a patologie ed infezioni respiratorie. I farmaci più comunemente implicati nell'aumento del rischio sono aminosalicilati, immunomodulatori e corticosteroidi. E' comunque necessaria un'esplorazione più dettagliata della costellazione di cause che portano alla morte questi pazienti. ( Gastroenterology 2007; 133: 1779-86 )
Crohn: osservata neuropatia asintomatica
Nelle fasi precoci del decorso del morbo di Crohn si sviluppa una neuropatia asintomatica a carico del simpatico. Questo fenomeno potrebbe essere la prova del fatto che la malattia intestinale sia in realtà una patologia sistemica che coinvolge la gran parte del corpo, e non soltanto l'intestino. E' necessario essere consapevoli del fatto che i pazienti con morbo di Crohn per molti anni potrebbero avere segni clinici di neuropatia autonomica, ed inoltre che potrebbero andare incontro a cambiamenti nell'intero sistema nervoso enterico che potrebbero spiegare la presenza di dismotilità in assenza di recidive infiammatorie della mucosa. Non tutti gli attacchi di diarrea o costipazione sono segni di recidive infiammatorie, ma possono essere segni di neuropatie autonomiche o enteriche: questi cambiamenti pertanto non dovrebbero essere trattati con farmaci antiinfiammatori. ( BMC Gastroenterology 2007; 7: 33 )