Osteoporosis letteratura
News (Medical)

Author: monica mangioni
Date: 05/03/2008

Description

[Osteoporosis and fractures associated with drugs] 2008

Mol Endocrinol. 2008 Feb;22(2):501-12. Epub 2007 Oct 11.
A lack of thyroid hormones rather than excess thyrotropin causes abnormal skeletal development in hypothyroidism.

Bassett JH, Williams AJ, Murphy E, Boyde A, Howell PG, Swinhoe R, Archanco M, Flamant F, Samarut J, Costagliola S, Vassart G, Weiss RE, Refetoff S, Williams GR.

Molecular Endocrinology Group, Medical Research Council Clinical Sciences Centre, Hammersmith Hospital, Du Cane Road, London, United Kingdom.

By proposing TSH as a key negative regulator of bone turnover, recent studies in TSH receptor (TSHR) null mice challenged the established view that skeletal responses to disruption of the hypothalamic-pituitary-thyroid axis result from altered thyroid hormone (T(3)) action in bone. Importantly, this hypothesis does not explain the increased risk of osteoporosis in Graves' disease patients, in which circulating TSHR-stimulating antibodies are pathognomonic. To determine the relative importance of T(3) and TSH in bone, we compared the skeletal phenotypes of two mouse models of congenital hypothyroidism in which the normal reciprocal relationship between thyroid hormones and TSH was intact or disrupted. Pax8 null (Pax8) mice have a 1900-fold increase in TSH and a normal TSHR, whereas hyt/hyt mice have a 2300-fold elevation of TSH but a nonfunctional TSHR. We reasoned these mice must display opposing skeletal phenotypes if TSH has a major role in bone, whereas they would be similar if thyroid hormone actions predominate. Pax8 and hyt/hyt mice both displayed delayed ossification, reduced cortical bone, a trabecular bone remodeling defect, and reduced bone mineralization, thus indicating that the skeletal abnormalities of congenital hypothyroidism are independent of TSH. Treatment of primary osteoblasts and osteoclasts with TSH or a TSHR-stimulating antibody failed to induce a cAMP response. Furthermore, TSH did not affect the differentiation or function of osteoblasts or osteoclasts in vitro. These data indicate the hypothalamic-pituitary-thyroid axis regulates skeletal development via the actions of T(3).
Gastroenterologia
Con poca D l'intestino si infiamma
Nei pazienti con malattie infiammatorie intestinali, una carenza di vitamina D è correlata ad una bassa BMD. Una maggiore incidenza di osteoporosi e fratture rappresenta una complicazione riconosciuta di queste malattie, ma il ruolo dell'insufficienza di vitamina D nelle osteopatie correlate alle malattie infiammatorie intestinali non era finora certo. L'ottimizzazione precoce della vitamina D potrebbe aiutare a prevenire le malattie ossee nei pazienti affetti da malattie infiammatorie intestinali. Il prossimo passo sarà accertare se la presenza di un deficit di vitamina D o il grado dell'attività della malattia possano portare ad una perdita di densità ossea progressiva. (Am J Gastroenterol 2008; 103: 1451-9)

Osteoporosi comune dopo gastrectomia
E' stata confermata l'elevata prevalenza dell'osteoporosi e della deformità delle ossa vertebrali a seguito di una gastrectomia, a prescindere dal tipo di procedura di ricostruzione seguito e dal tempo trascorso dall'intervento. Probabilmente dunque è la gastrectomia in sé ad influenzare la BMD piuttosto che il tipo di ricostruzione effettuato, e quest'ultimo non è in grado di predire il tasso di osteoporosi in questi pazienti. Considerato il fatto che i pazienti affetti da tumori gastrici dopo la gastrectomia sono portatori di molti fattori di rischio di fratture osteoporotiche, è necessario che diagnosi e trattamento siano precoci. Benchè alcuni dati preliminari suggeriscano che l'osteoporosi post-gastrectomia sia resistente al trattamento, sono stati riportati anche risultati positivi con lo sviluppo di molti nuovi farmaci antiosteoporotici. ( World J Gastroenterol 2007; 13: 6492-7 )

Calcio e vitamina D utili anche nei paesi soleggiati
Anche nei climi soleggiati, l'aggiunta di vitamina D al calcio comporta benefici a lungo termine sulla BMD dell'anca e sul turnover osseo nelle donne anziane residenti in comunità. L'aggiunta di 1200 mg di calcio al giorno in forma di carbonato di calcio, benchè inizialmente utile nell'arrestare la perdita d'osso, non risulta comunque diversa dal placebo dopo tre-cinque anni. Il meccanismo d'effetto di calcio e vitamina D è probabilmente correlato alla riduzione del turnover osseo ed alla soppressione del PTH nei soggetti con livelli di base di PTH relativamente elevati. Dopo cinque anni, comunque, il calcio da solo non risulta efficace come la terapia combinata nell'ottenimento degli esiti considerati. ( J Clin Endocr Metab online 2008, pubblicato il 25/1 )

Dendritiche e perdita ossea da danno ossidativo
In base a un modello animale, il deficit di estrogeni promuove la produzione di specie reattive dell'ossigeno nel midollo osseo, il che determina perdita d'osso attraverso l'attivazione delle cellule dendritiche. L'interruzione di questa cascata potrebbe offrire un nuovo approccio terapeutico per la prevenzione della perdita d'osso nelle donne in età postmenopausale. Precedenti studi avevano dimostrato che lo stress ossidativo e l'attivazione delle cellule T promuovono la perdita d'osso stimolando la produzione di TNF nel midollo osseo, ma non era chiaro se lo stress ossidativo lavorasse davvero tramite le cellule T per la perdita d'osso. ( Proc Natl Acad Sci online 2007, pubblicato il 13/9 )

Un anno di calcio per le osteoporotiche
Nei pazienti con recenti fratture da traumi di bassa intensità, un anno di trattamento con calcio e vitamina D riduce il turnover osseo: questo intervento aumenta la BMD nei pazienti con più di 70 anni, e diminuisce la perdita d'osso in quelli più anziani. Le fratture da traumi di bassa intensità di anca, avambraccio, spalla e rachide sono conseguenze ben note dell'osteoporosi: le fratture d'anca intervengono principalmente nei soggetti più anziani a rischio di deficit di calcio o vitamina D. Le variazioni della BMD nel rachide lombare sono correlate significativamente con la performance fisica, il che enfatizza l'importanza della mobilizzazione. Dato che i pazienti fragili al di sopra dei 70 anni sono immobili, essi non sono in grado di diminuire il riassorbimento osseo ed incrementare la massa ossea se trattati con calcio e vitamina D: l'importanza di un carico meccanico sufficiente è stata dimostrata negli studi clinici, e l'effetto dell'intervento con calcio e vitamina D è ridotto se il paziente è immobile. ( Am J Clin Nutr 2007; 86: 251-9 )

Varianti geniche connesse a osteoporosi
Comuni varianti del gene LRP5 influenzano la BMD ed il rischio di osteoporosi, ma comunque l'impatto di queste varianti sul rischio complessivo è modesto. Precedenti ricerche avevano identificato lesioni LRP5 che causano rare malattie associate a variazioni della BMD, ma non era chiaro se mutazioni comuni nei geni LRP5 o LRP6 potessero influenzare il rischio di osteoporosi a livello della popolazione. I dati del presente studio suggeriscono un ruolo del gene LRP5 nel determinare BMD e rischio di frattura per tutta la vita nella popolazione generale. Benchè ogni singolo marcatore spieghi solamente una piccola parte del rischio fenotipico, l'identificazione di diverse variabili di rischio per l'osteoporosi come queste potrebbe aiutare a migliorarne la previsione clinica. ( JAMA 2008; 299: 1277-90 )

OSTEOPOROSI (HTA Report)
Tecnologie per l'Identificazione dell'Osteoporosi
Il documento analizza le migliori e piu' appropriate evidenze dei costi e degli effetti del test che e' diventato di uso comune nel Servizio Sanitario Italiano e in tutto il mondo per individuare
e valutare l'Osteoporosi: L' Assorbimetria a Raggi X a doppia energia (DEXA) e il suo diretto comparatore l'ultrasonografia quantitativa (QUS) Il report si basa su uno studio diretto a capire quale delle due procedure sia la migliore per individuare l'Osteoporosi nelle donne di eta' uguale o superiore ai 50 anni.
Dimensione del File PDF = 1.0 MB - Pagine = 130

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