Dutasteride, rischio di ca prostatico ridotto del 23%
La somministrazione di dutasteride, inibitore della 5-alfa-reduttasi, riduce il rischio di cancro prostatico tra i soggetti a maggiore pericolo di sviluppare la malattia. Lo dimostra uno studio, appena pubblicato sul New England journal of medicine, multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, a gruppi paralleli e della durata di 4 anni, in cui i ricercatori hanno paragonato l'effetto della dutasteride, al dosaggio di 0,5 mg al giorno, con un placebo. Criteri di inclusione: età compresa tra 50 e 75 anni, livelli di antigene prostatico specifico (Psa) tra 2,5 e 10,0 ng per millilitro e negatività alla biopsia prostatica entro 6 mesi dall'arruolamento. Tra i 6.729 uomini sottoposti a biopsia o chirurgia prostatica, si è riscontrato un cancro in 659 dei 3.305 soggetti del gruppo dutasteride, rispetto agli 858 dei 3.424 di quello placebo: una riduzione relativa di rischio con dutasteride del 22,8% per il periodo di 4 anni dello studio (P<0,001). Nel complesso, tra i 6.706 uomini sottoposti a biopsia con ago, si sono avuti 220 tumori con un punteggio Gleason da 7 a 10 tra i 3.299 soggetti nel gruppo dutasteride e 233 tra i 3.407 uomini di quello placebo. Quanto agli eventi avversi, va detto che l'incidenza di scompenso cardiaco è stata più alta nel gruppo dutasteride rispetto al placebo. Ricapitolando: la dutasteride in 4 anni ha ridotto il rischio di cancro prostatico (principalmente di tumori con punteggio Gleason 5 o 6) e ha migliorato gli esiti correlati all'iperplasia prostatica benigna.
NEJM, 2010;362:1192-202