Author: Caratti Stefano Date: 26/06/2008
Vitamin A at Linus Pauling
La vitamina A è un nutriente essenziale che svolge molti ruoli importanti in svariati processi biologici. Con il termine “vitamina A” si include qualunque composto dotato di attività biologica dei trans-retinoli; il termine retinoidi invece, include sia le forme naturali di vitamina A sia molti composti di origine sintetica analoghi del retinolo. La vitamina A è presente in diverse forme: retinolo, retinale, acido retinoico (RA) e retinil estere (RE); in quest’ultima il più comune è il retinil palmitato.
- Struttura La struttura generica della vitamina A è composta da un anello idrofobico β-ionone a cui è coniugata una catena laterale isoprenoide contenente un gruppo polare ad un estremità. Figura 1: struttura della vitamina A e dei suoi metaboliti
Le principali fonti di vitamina A nella dieta sono: fegato, uova e olio di pesce.
Metabolismo
Figura 2: Principali vie di trasoprto dei retinoidi nell’organismo
- Assorbimento La vitamina A nella dieta è presente chimicamente sia come retinil estere (RE) sia come pro-vitamina A. I retinil esteri vengono idrolizzati in retinolo nel lume intestinale dalle esterasi pancreatiche; l’uptake del retinolo negli enterociti avviene quindi per diffusione facilitata. Una volta all’interno della cellula il retinolo viene legato dalla retinol binding-protein (CRBP II), una specifica proteina intracellulare di trasporto con la funzione di trasportare una molecola idrofobica di retinolo attraverso un ambiente acquoso; il legame a questa proteina consente l’interazione tra il retinolo e gli appropriati enzimi metabolici ed inoltre lo protegge dall’ossidazione e da altre trasformazioni chimiche; protegge inoltre anche la cellula dal retinolo libero, che potrebbe danneggiare la membrana plasmatica. Prima di essere incorporato nei chilomicroni, il retinolo viene trasformato in estere da sue enzimi: la lecitina-retinolo acil transferasi (LRAT) e la acil CoA retinolo-aciltransferasi. Il retinil estere può essere anche immagazzinato all’interno di goccioline lipidiche negli enterociti, oppure all’interno di chilomicroni e successivamente esocitato nel sistema linfatico. Una piccola parte del retinolo è anche trasformata nel metabolita attivo, trans-acido retinoico, all’interno della cellula intestinale. Da qui viene poi liberato nel sangue legato all’albumina.
- Immagazzinamento I chilomicroni contenenti retinil estere sono secreti dagli enterociti nel sangue dove vengono parzialmente degradati dalla lipoproteina lipasi, trasformandosi in remnants; una piccola parte di RE viene immagazzinata da tessuti extra-epatici come polmone, reni, tessuto adiposo, milza, muscolo scheletrico e midollo osseo. La maggior parte del RE sintetizzato dagli enterociti invece, viene immagazzinato nel fegato e metabolizzato dagli epatociti e dalle cellule stellate. Qui viene idrolizzato a retinolo a livello della membrana plasmatica e trasferito nel reticolo endoplasmatico dove si associa alla retinol-binding protein (RBP), proteina che ha la funzione di trasporto della vitamina A nel plasma. In condizioni normali, le cellule stellate contengono più dell’80% della vitamina A epatica; quando il retinolo entra in queste cellule, si lega alla CRBP I e viene esterificato dalla LRAT in RE a catena lunga come retinil palimitoato, stearato, oleate e linoleato. La vitamina A è invece immagazzinata, sebbene in quantità molto inferiore rispetto al fegato, nei tessuti extra-epatici; tra questi il tessuto adiposo è quello che ne contiene in quantità maggiore e possiede anche una sostanziale riserva di retinoidi. Questo tessuto inoltre svolge un ruolo molto importante nell’omeostasi e nel metabolismo dei retinoidi: li assorbe dalla circolazione, li immagazzina come RE e li converte in RA o li re-immette nel sangue.
- Trasporto nel sangue Il RE immagazzinato nelle cellule stellate epatiche, viene convertito in retinolo da estere-idrolasi e successivamente trasferito agli epatociti dove si lega alla RBP e viene rilasciato nel sangue. Alternativamente può anche essere rilasciato direttamente in circolo dalle cellule stellate. La mobilizzazione della vitamina A dal fegato è un processo altamente regolato: circa il 90% del retinolo totale plasmatico viaggia legato alla RBP, proteina che viene sintetizzata nel fegato. Circa il 95% della RBP è associata in rapporto stechiometrico 1:1 ad un'altra proteina detta pre-albumina o transtiretina (TTR), che trasporta nel sangue la tiroxina. Il legame TTR-tiroxina sembra essere indipendente dall’interazione TTR-tiroxina. Il legame TTR-RBP inoltre aumenta l’affinità della RBP per il retinolo. La concentrazione finale nel plasma di retinolo è regolata da entrambe le proteine (TTR e RBP) e tende a rimanere relativamente costante; quando questa diminuisce, la vitamina A assorbita dal fegato viene direttamente immessa in circolo fino a riportare la concentrazione ai livelli iniziali. Una piccola frazione del retinolo plasmatica è legata anche all’albumina; tuttavia questa proteina possiede un’affinità minore per il retinolo rispetto alla RBP. Rappresenta invece, il trasportatore dell’acido retinoico.
- Uptake tissutale Il retinolo entra nelle cellule sia attraverso un meccanismo di diffusione passiva sia attraverso il recettore della RBP. Il meccanismo preciso è ancora oggetto di discussione e sembra variare inoltre da un tessuto a un altro. A seconda del tessuto quindi, il retinolo può essere o trasformato in RE e immagazzinato in gocce lipidiche nel tessuto adiposo oppure attivato ad acido retinoico (polmoni, retina). La distribuzione subcellulare è mediata dalle proteine CRABP I e II (cellular retinoic acid-binding protein). L’uptake di vitamina A attraverso i chilomicroni rappresenta un'altra via metabolica di uptake tissutale sia per il fegato che per i tessuti extra-epatici. Ad esempio, nel tessuto adiposo, l’enzima lipoproteina lipasi (LPL) facilita l’assorbimento del retinolo da parte delle cellule probabilmente attraverso due meccanismi: 1. L’enzima LPL aumenta l’internalizzazione del RE presente all’interno delle lipoproteine 2. La LPL catalizza l’idrolisi del RE in retinolo e quetso viene successivamente trasferito alle cellule. Infine, tutto l’acido retinoico trans presente nel sangue, una parte del quale è legato all’albumina, entra nei tessuti attraverso diffusione passiva; questo trasferimento avviene tuttavia in maniera tessuto-specifica, soprattutto nel cervello e nel fegato. Nel testicolo invece, solo una minima parte dell’acido retinoico presente deriva dalla circolazione; questo forse a causa della presenza di enzimi in grado di metabolizzare rapidamente l’acido retinoico circolante impedendone l’ingresso nelle cellule.
- Isomerizzazione e catabolismo L’ossidazione del retinolo a retinale è una reazione reversibile. È catalizzata da tre famiglie di enzimi: Alcool deidrogenasi,deidrogenasi a catena corta e alcuni membri della famiglia del citocromo P450. La conversione del retinolo ad acido retinoico invece, è irreversibile ed è catalizzata da alcuni membri della famiglia del citocromo CYP. Tutti gli acidi retinoici trans possono essere così metabolizzati attraverso diverse reazioni tra cui isomerizzazione, decarbossilazione e glucuronazione; parte dei metaboliti ottenuti ha attività biologica, mentre altri sono solamente prodotti del catabolismo. Un importante via di catabolismo dell’acido retinoico è rappresentata dall’idrossilazione della molecola in posizione 4 dell’anello cicloesenico che porta alla formazione di 4-idrossi RA. È stato scoperto recentemente che un enzima che catalizza questa reazione, il CYP26, è membro della famiglia del citocromo P450 ed è espresso in diversi tessuti tra cui fegato, cuore e intestino. L’espressione di questo enzima è down-regolata nel fegato in caso di carenza di vitamina A mentre è upregolata in maniera dose dipendente in base all’apporto di vitamina A della dieta.
Ruoli La vitamina A svolge diversi ruoli in numerosi processi biologici, tra cui visione, immunità, riproduzione, crescita e sviluppo. La forma attiva biologicamente è l’acido retinoico.
I retinoidi svolgono molte funzioni nella regolazione delle risposte immuni: - Aumentano il numero e le funzioni effettrici di numerose cellule tra cui neutrofili, NK, linfociti B e Th2. - Inducono l’espressione, in linfociti B e T, di recettori specifici per l’homing a livello intestinale - Stimolano i linfociti B ad uno switch verso la produzione di IgA - Regolano l’immunità a livello delle mucose
Figura 4: Effetti della vitamina A sul sistema immunitario
La vitamina A è importante anche per la risposta immune verso antigeni batterici polisaccaridici e per mantenere normali i livelli di IgA a livello intestinale. (Clin Exp Immunol, 2002; 130: 404-408) La supplementazione della vitamina A nella dieta inoltre, può diminuire le concentrazioni sieriche di citochine infiammatorie come TNFα e IL-1 e aumentare quella di citochine immunosoppressive come IL-10. Recenti studi hanno inoltre dimostrato che l’acido retinoico regola l’induzione periferica dei linfociti T CD4+ Foxp3+; questi sono linfociti Treg in grado di sopprimere la risposta immune. I linfociti T Foxp3+ possono originare da progenitori di linfociti T provenienti dal timo oppure da linfociti T Naive Foxp3- periferici durante la loro attivazione mediante contatto con le APC.
Figura 5: Induzione e homing dei linfociti T Foxp3+
Questi linfociti T Foxp3+ indotti da acido retinoico sembrano avere le caratteristiche dei linfociti Treg; sono ipoproliferativi e possono sopprimere la proliferazione di altre cellule. L’acido retinoico agisce anche a livello della pelle mantiene l’integrità dei cheratinociti e determina il numero di cellule di Langherhans,mentre a livello delle mucose, il RA svolge un ruolo nella rigenerazione delle barriere mucosali danneggiate da un infezione.
Vitamina A e tumori Numerosi lavori hanno dimostrato che i retinoidi sono efficaci nella terapia della leukemia acuta promielocitica (APL) e nel sarcoma di kaposi collegato all’infezione da HIV, regolando la differenziazione e la proliferazione cellulare. La APL è un tipo di leucemia acuta caratterizzato dalla traslocazione t(15;17) che porta alla formazione del trascritto di fusione PML/RARα.
L’acido retinoico, se somministrato a dosi farmacologiche è in grado di indurre la differenziazione e l’arresto del ciclo cellulare delle cellule neoplastiche invertendo l’effetto dominante negativo esercitato dalla proteina di fusione PML/RARα sulla funzione delle due proteine wild-type generate dai due geni normali.
Figura 6: formazione del gene di fusione PML-RARα
Caratti Stefano